La guerra tra Iraq e Iran, iniziata il 22 settembre 1980 e conclusasi ufficialmente nel 1990, rappresenta uno dei conflitti più sanguinosi e complessi del XX secolo, lasciando un segno indelebile sulla storia del Medio Oriente. Questa lunga e devastante guerra ha avuto profonde ripercussioni politiche, sociali ed economiche sia per le due nazioni coinvolte sia per l’intera regione.
Le cause della guerra tra Iraq e Iran
Le tensioni tra Iraq, guidato all’epoca da Saddam Hussein, e Iran, appena uscito dalla rivoluzione islamica del 1979, erano alimentate da dispute territoriali sul Golfo Persico e da divergenze ideologiche. Saddam Hussein temeva la diffusione dell’islam rivoluzionario e voleva consolidare la sua egemonia nella regione, sfruttando anche le risorse petrolifere condivise.
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L’inizio delle ostilità tra Iraq e Iran
Il 22 settembre 1980, l’Iraq strinse un attacco sorpresa all’Iran, dando così inizio a un conflitto che si sarebbe protratto per quasi un decennio. Le battaglie furono intense, caratterizzate da scontri terresti, bombardamenti e attacchi di guerra chimica, che causarono la morte di centinaia di migliaia di civili e militari.
Il corso della guerra e le conseguenze della guerra tra Iraq e Iran
Nonostante gli sforzi di entrambe le parti, nessuna delle due riuscì a ottenere una vittoria decisiva. Nel corso degli anni, ci furono tentativi di mediazione internazionale, ma le ostilità continuarono fino al 1988, quando le parti firmarono un cessate il fuoco. Tuttavia, il vero accordo di pace fu raggiunto solo nel dicembre 1990, con la firma di un trattato — una pausa temporanea che non risolse tutte le controversie. Il trattato di fine guerra tra Iraq e Iran, chiamato anche Accordo di Armi (o Accordo di Cairns, riferendosi alla città australiana dove fu firmato), fu formalmente firmato il 24 agosto 1990, in Bhutan, tra rappresentanti ufficiali di entrambi i paesi.
Tuttavia, va precisato che il vero e proprio accordo di pace completo e definitivo, con implicazioni politiche più ampie, fu raggiunto nel 1990 e nei mesi successivi, e coinvolse principalmente Saddam Hussein per l’Iraq e i rappresentanti iraniani.
Chi firmò?
- L’Iraq: ufficialmente rappresentato dal regime di Saddam Hussein, che era al potere nel paese durante la firma.
- L’Iran: rappresentato dal governo sotto la guida dei leader iraniani post-rivoluzione, con il leader supremo e il presidente Iraniano coinvolti nel processo di pace.
Il documento principale, fu firmato tra il governo iracheno e quello iraniano, anche se il processo di negoziazione coinvolse anche intermediari e rappresentanti diplomatici di paesi terzi, come l’Arabia Saudita e altri attori internazionali.
Il dopoguerra e l’eredità
Un evento simbolico di questa lunga guerra tra Iraq e Iran fu lo scambio dei prigionieri, avvenuto nel 2003, dopo la caduta di Saddam Hussein in Iraq. La guerra aveva lasciato il Paese devastato, con un alto costo in vite umane e infrastrutture.
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La guerra tra Iraq e Iran rimane uno dei momenti più cupi della storia recente del Medio Oriente, evidenziando come conflitti territoriali e ideologici possano portare a devastazioni di vasta scala. Oggi, la regione cerca di ricostruirsi e di trovare una stabilità duratura, ma le ferite di quel conflitto continuano a essere una memoria viva e un monito per le future generazioni.