Idlib – Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), il cosiddetto “Movimento per la Liberazione del Levante”, è diventato negli ultimi anni uno dei principali attori nella Siria nord-occidentale, trasformandosi da gruppo jihadista a forza politica e militare dominante in molte aree del Paese.
Fondato nel 2017, HTS nasce come coalizione di diverse fazioni ribelli, molte delle quali ex membri del Fronte al-Nusra, affiliato ad al-Qaeda. Sotto la guida di Abu Mohammed al-Julani, il gruppo ha tentato di ridefinire la propria identità, allontanandosi formalmente dalle radici jihadiste e presentandosi come un attore concentrato esclusivamente sulla lotta contro il regime di Bashar al-Asad.
Territorio e influenza
HTS controlla principalmente la provincia di Idlib e alcune aree limitrofe, diventando di fatto il gruppo con maggiore autorità nella regione. Qui il movimento ha istituito un governo parallelo, fornendo servizi pubblici, regolando la giustizia locale e mantenendo un apparato di sicurezza interna. Sebbene autoritaria, questa gestione rappresenta un tentativo pragmatico di consolidare il controllo e ottenere legittimità sul piano locale.
Ruolo nella guerra civile
Durante la guerra civile, HTS ha svolto un ruolo militare determinante, partecipando alla caduta di città chiave controllate dal regime. Le relazioni con altri gruppi ribelli, come l’Esercito Nazionale Siriano (SNA) sostenuto dalla Turchia, sono state spesso tese, con scontri occasionali e competizione per il controllo territoriale. Negli ultimi mesi, però, sono emersi segnali di possibili negoziati e cooperazioni tattiche con le Forze Democratiche Siriane (SDF), aprendo a scenari politici più complessi.
Obiettivi e prospettive
HTS sembra orientato a consolidare la propria influenza locale, piuttosto che perseguire un progetto jihadista transnazionale come in passato. La gestione della Siria nord-occidentale rappresenta una sorta di laboratorio politico: un gruppo con radici estremiste che cerca di trasformarsi in attore di governance, con il fine di ottenere legittimità interna e, in prospettiva, internazionale.
Nonostante la sua evoluzione, la comunità internazionale resta cauta: i legami storici con al-Qaeda e l’uso della violenza militare mantengono HTS sotto osservazione, limitando la possibilità di un riconoscimento ufficiale. La trasformazione del gruppo sarà determinante per il futuro della Siria post-Asad: la sua capacità di mediare con altre fazioni e di mantenere il controllo sul territorio senza provocare nuovi conflitti potrebbe influenzare la stabilità di un’intera regione.
