L’operazione “Midnight Hammer” rappresenta uno dei momenti più audaci e riservati della politica militare statunitense degli ultimi anni. Ribattezzata così dal capo di Stato maggiore degli Stati Uniti, il generale Dan Caine, questa vasta operazione militare ha visto l’impiego di un’alleanza di forze e tecnologie avanzate, con l’obiettivo di colpire i siti nucleari iraniani considerati una minaccia alla stabilità regionale e globale.
Operazione “Midnight Hammer” senza precedenti
Secondo quanto dichiarato da Caine, poche persone a Washington erano a conoscenza dei dettagli dell’operazione. Sette bombardieri B-2, tra i più sofisticati e stealth al mondo, sono stati utilizzati durante l’attacco Midnight Hammer, che si è rivelato la più grande operazione condotta con questi bombardieri e la seconda più lunga della storia militare statunitense dopo l’11 settembre 2001. Nell’ambito dell’operazione sono stati coinvolti oltre 125 aerei militari, con stime che indicano come tutti e tre i principali siti nucleari iraniani attaccati abbiano subito danni estremamente gravi e distruzioni significative.
Strategie di disinformazione e sequenza dell’attacco
Il generale Caine ha inoltre svelato che il movimento di alcuni bombardieri stealth B-2 sul Pacifico era parte di una strategia di “tranello”, volta a confondere le forze iraniane. Inoltre, un sottomarino della marina statunitense nel Golfo Persico avrebbe lanciato oltre 20 missili Tomahawk come parte dell’attacco coordinato, dimostrando l’efficienza e la portata delle forze statunitensi nella regione. Importante notare, come sottolineato dal comandante, che alle truppe americane in zona non è stato comunicato in anticipo l’attacco, che è stata una delle operazioni più rapide e imprevedibili condotte recentemente. Attualmente, le forze Usa rimangono in alta allerta, pronto a rispondere a eventuali rappresaglie iraniane.
La reazione ufficiale e il messaggio di Washington
Il segretario alla difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha confermato la portata e il successo dell’operazione, dichiarando che gli USA “hanno devastato il programma nucleare iraniano”. Hegseth ha precisato che l’attacco non aveva come obiettivo civili o truppe iraniane, ma si concentrava esclusivamente sulle infrastrutture nucleari considerate pericolose.
Il responsabile ha anche chiarito che l’intervento USA non mirava a cambiare il regime iraniano, sottolineando il costante dialogo e collaborazione con gli alleati nella regione, dove sono presenti forze e asset militari condivisi. Donald Trump ha informato prontamente il Congresso al momento dell’inizio dell’attacco Midnight Hammer, in conformità con il War Powers Act, e sono stati trasmessi messaggi sia pubblici che privati ai leader iraniani.
Ultimi avvertimenti e scenari futuri
Attraverso un messaggio pubblico, Trump ha esortato l’Iran a essere “intelligente”, ricordando che qualsiasi tentativo di rappresaglia da parte di Teheran potrebbe innescare una “forza maggiore” degli Stati Uniti. L’avvertimento è chiaro: “Donald Trump vuole la pace, ma l’Iran dovrebbe seguirlo”, ha concluso Hegseth, lasciando aperta la possibilità di ulteriori escalation o negoziati.
L’operazione “Midnight Hammer” segna un punto di svolta nelle tensioni tra Washington e Teheran, dimostrando l’abilità degli Stati Uniti di condurre operazioni militari di vasta portata e precisione, con l’obiettivo di neutralizzare le potenziali minacce nucleari. Tuttavia, il futuro delle relazioni internazionali nella regione rimane incerto, mentre dalla regione si attendono sviluppi che potrebbero determinare un ulteriore escalation o, al contrario, un ritorno al dialogo.