Tra il 25 e il 27 luglio 2025, il distretto di Tinzaouaten, nella regione di Kidal a ridosso del confine con l’Algeria, è stato teatro di uno degli scontri più violenti della storia recente del Mali. Coinvolte erano le Forze Armate del Mali (FAMA), elementi del tredicesimo distaccamento d’assalto del Wagner Group, ora noto come Africa Corps, e milizie tuareg indipendentiste del Cadre stratégique pour la défense du peuple de l’Azawad (CSP-DPA). Secondo alcune fonti, hanno partecipato anche combattenti del Gruppo per la Salvezza dell’Islam e dei Musulmani (GSIM), legato ad al-Qaeda.
Il coinvolgimento di combattenti che migrano tra milizie indipendentiste e jihadiste riflette la complessità del quadro insurrezionale nel nord del Mali, dove legami tribali e familiari spesso prevalgono sulle affiliazioni organizzative.
Esito dello scontro
La battaglia ha segnato una pesante sconfitta per le FAMA e l’Africa Corps, con circa 50 morti, decine di feriti e alcuni rapiti tra le fila dei mercenari russi, mentre continuano le verifiche sul bilancio complessivo. Si tratta del più grave attacco subito dai mercenari russi in Africa dall’inizio della strategia di penetrazione economica e militare di Mosca nel continente, avviata nel 2015.
L’attacco ha evidenziato un elevato livello di sofisticazione. Le milizie tuareg, circa un migliaio di combattenti armati e supportati da droni, hanno teso un’imboscata a un convoglio delle FAMA e dei mercenari russi impegnato nel rafforzamento di avamposti e nella conquista di villaggi nella regione. L’assalto ha comportato anche la perdita di decine di mezzi, inclusi due elicotteri.
Presenza ucraina in Africa
Particolarmente rilevante è la diffusione di immagini che mostrano miliziani tuareg insieme a combattenti armati stranieri con bandiera ucraina, secondo quanto riportato dal Kyiv Post. L’HUR (Holovne upravlinnia rozvidky del Ministero della Difesa ucraino) confermerebbe il supporto operativo fornito ai tuareg.
Non è la prima volta che l’Ucraina colpisce i mercenari russi in Africa: dal settembre 2023, unità ucraine sono attive anche in Sudan, dove combattono contro il Wagner Group. Ciò dimostra come il conflitto tra Mosca e Kiev si sia esteso oltre i confini europei, e l’HUR abbia sviluppato capacità operative complesse in teatri distanti come il Sahel. Il supporto potrebbe essere facilitato da servizi segreti e ministeri della Difesa stranieri, con esperienza storica nel continente africano.
Conseguenze per la Russia
La battaglia di Tinzaouaten rappresenta un danno d’immagine significativo per la strategia russa in Africa. Il fallimento dimostra l’incapacità del Cremlino di sostenere adeguatamente i governi africani nella lotta all’insorgenza e al terrorismo, esponendo le proprie truppe a pesanti perdite.
Il cosiddetto “pacchetto Wagner”, modello di penetrazione russa basato sul supporto militare e politico a giunte militari in cambio di concessioni minerarie, mostra limiti evidenti. Sebbene le giunte militari abbiano bisogno di alleanze per evitare l’isolamento e ottenere sostegno militare, la mancanza di alternative e l’indifferenza russa verso i diritti umani costituiscono un vincolo fragile che lega queste partnership. La sconfitta di Tinzaouaten segnala una possibile revisione delle strategie russe in Africa. La combinazione di insorgenza sofisticata, supporto internazionale ai ribelli e vulnerabilità delle forze mercenarie suggerisce che la presenza russa nel Sahel rimane fragile e costosa, con la necessità di riconsiderare tattiche, alleanze e approcci al controllo territoriale.