Londra punta al rafforzamento della propria capacità di difesa e lo fa tramite un paper, noto come Strategic Defence Review, o meglio la Revisione Strategica della Difesa, il documento aggiornato ogni dieci anni e composto da circa 140 pagine, che si concentra su un obiettivo preciso: rendere il Regno Unito «pronto a combattere una guerra» se necessario. Per farlo, Londra intende rafforzare la sua deterrenza nucleare, con l’intenzione di dotarsi di dodici nuovi sottomarini a propulsione atomica, pronti entro la fine del decennio. A questo si aggiunge un investimento di circa 18 miliardi di euro, 15 dei quali destinati all’ammodernamento delle armi nucleari.
Il premier britannico, Keir Starmer, insiste sulla necessità di mostrare fermezza. Ricorrendo a un vecchio adagio latino – si vis pacem, para bellum – il leader rilancia il messaggio che una forte preparazione militare può scoraggiare un conflitto.
Se vogliamo scoraggiare un conflitto, il miglior modo è prepararsi a un conflitto
ha dichiarato, evidenziando come Londra intenda farsi trovare pronta di fronte a qualsiasi scenario di guerra.
Parallelamente, Londra rafforza le sue capacità sul terreno con la formazione di una nuova Guardia nazionale: un esercito territoriale di cittadini incaricati di proteggere infrastrutture strategiche, aeroporti e linee di comunicazione fondamentali. È prevista anche la creazione di sei nuove fabbriche di armamenti, che genereranno circa 1.800 posti di lavoro, alimentando un settore che si presenta come elemento chiave della strategia di difesa britannica. Il cuore di questa nuova politica di difesa risiede nella presentazione della Strategic Defence Review, un documento cruciale che segna un profondo cambio di passo nelle capacità di deterrenza del Regno Unito. Tra le misure adottate, spiccano investimenti significativi: circa 1,5 miliardi di sterline sono stati destinati alla costruzione di sei nuove fabbriche di armi, un progetto che promette di creare circa 1.800 nuovi posti di lavoro nel settore della difesa. Questo intervento non solo rafforzerà le capacità militari del Paese, ma avrà anche un impatto positivo sull’economia locale, stimolando occupazione e sviluppo industriale.
Revisione Strategica della Difesa: Il governo ha annunciato inoltre un incremento della spesa militare, necessario almeno al 3% del PIL, per sostenere questa ambiziosa riforma. Il ministro Healey ha spiegato che questa scelta mira a inviare un «messaggio forte e deciso» a Mosca, la cui minaccia viene descritta come «immediata e pressante».
In questa cornice, il premier Starmer ha ribadito il suo forte sostegno all’Ucraina, sottolineando che il Paese ha «il diritto assoluto all’autodifesa». La sua posizione si allinea con l’obiettivo di Londra di assolvere un ruolo internazionale di primo piano, supportando Kiev e rafforzando le alleanze occidentali.
Con questa nuova dottrina di Revisione Strategica della Difesa, il Regno Unito si conferma come una delle nazioni europee più decise nel rafforzare la propria postura militare, in un quadro di crescente instabilità globale. La domanda ora è se queste misure saranno sufficienti a dissuadere ulteriori escalation o se, invece, potrebbero alimentare un clima di confronto sempre più duro tra le grandi potenze.