Nel 1990, il mondo assistette a uno degli eventi più significativi della storia recente del Medio Oriente: l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq, guidato dal dittatore Saddam Hussein. Questa aggressione scatenò una vasta risposta internazionale con l’obiettivo di ripristinare la sovranità del Kuwait e garantire la stabilità della regione. La campagna militare che ne seguì fu nota come Operazione Desert Storm.
Le cause dell’invasione
L’invasione del Kuwait il 2 agosto 1990 fu il risultato di tensioni economiche, dispute territoriali e rivendicazioni di riserve di petrolio. Saddam Hussein desiderava controllare le ricche riserve petrolifere kuwaitiane per risolvere i problemi economici dell’Iraq e consolidare il suo potere regionale. Tuttavia, questa mossa fu immediatamente condannata dalla comunità internazionale.
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La risposta internazionale: Desert Shield e Desert Storm
Al fine di proteggere gli interessi occidentali nella regione, gli Stati Uniti e una coalizione di paesi si mobilitarono rapidamente. Da ottobre 1990, con l’Operazione Desert Shield, furono dispiegate truppe e risorse militari per rafforzare l’Arabia Saudita e preparare la controffensiva.
A gennaio 1991, l’attenzione si spostò sulla fase offensiva: iniziò l’Operazione Desert Storm, una vasta campagna di attacchi aerei seguita da un potente attacco terrestre. Gli obiettivi principali erano la neutralizzazione delle forze dell’Iraq e la liberazione del Kuwait.
In meno di sei settimane, le forze alleate condussero una serie di operazioni militari efficaci, con attacchi aerei incessanti contro le posizioni irachine e successivamente un’offensiva terrestre che riuscì a sconfiggere rapidamente le truppe irachine presenti nel Kuwait. La vittoria fu schiacciante: il Kuwait fu liberato e le forze di Saddam Hussein furono respinte oltre i confini.
La guerra causò ingenti danni materiali e vittime, ma segnò anche un importante mutamento nel modo in cui si condizionavano le operazioni militari, introducendo tecnologie avanzate come i sistemi di guerra elettronica e le precision-guided munitions.
Sebbene Saddam Hussein rimanesse al potere in Iraq, il conflitto portò a sanzioni internazionali e a restrizioni militari che limitavano la possibilità di Saddam di riarmarsi. Tuttavia, la presenza di truppe straniere e la fragilità politica portarono più avanti alla guerra del 2003, che avrebbe cambiato nuovamente il volto del Medio Oriente.
L’Operazione Desert Storm rimane uno dei conflitti più noti e studiati per la sua rapidità, efficienza e uso innovativo della tecnologia militare. Fu anche un simbolo della cooperazione internazionale e della volontà di rispondere all’aggressione attraverso azioni collettive.