Le esercitazioni militari congiunte tra la Cina, la Russia e l’Iran rappresentano un importante segnale di rafforzamento della cooperazione multilaterale nella regione dell’Oceano Indiano. Le manovre, denominate “Security Bond 2025,” si svolgeranno principalmente nella zona portuale di Chabahar, in Iran, a partire da questa settimana. L’obiettivo dichiarato è di approfondire la fiducia reciproca e sviluppare una cooperazione più pragmatica tra le marine dei tre paesi.
Secondo quanto riportato dal ministero della Difesa cinese, le esercitazioni comprendono diverse attività tattiche e operative, come attacchi a obiettivi marittimi, controlli a campione, operazioni di arresto, gestione dei danni e missioni di ricerca e soccorso congiunte. La partecipazione della marina cinese sarà rappresentata dalla nave da guerra Baotou e dalla nave di rifornimento Gaoyou. La presenza di queste unità sottolinea l’importanza strategica attribuita a questi esercizi, mirati anche a migliorare la capacità di intervento e di coordinamento tra le forze navali dei tre paesi.
L’Iran, da parte sua, ha confermato che le proprie forze navali collaboreranno con le unità russe e cinesi nel corso delle esercitazioni. Teheran ha sottolineato come lo scopo principale sia di rafforzare la sicurezza marittima e la cooperazione multilaterale nella regione, con particolare attenzione alla tutela del traffico commerciale internazionale, alla lotta contro pirateria e terrorismo, e allo scambio di informazioni tattiche operative. L’area di svolgimento delle esercitazioni comprende le acque a largo di Chabahar, una delle principali porte marittime iraniane strategicamente posizionata lungo le rotte dell’Oceano Indiano.
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A questi esercizi partecipano anche osservatori provenienti da diversi paesi, tra cui Azerbaigian, Sudafrica, Oman, Kazakistan, Pakistan, Qatar, Iraq, Emirati Arabi Uniti e Sri Lanka, segnando un interesse regionale e internazionale per questa collaborazione militare tra Cina, Russia e Iran. Tali manovre sono viste come un segnale di crescente cooperazione tra i tre paesi, volto anche a influenzare gli equilibri di potere nella regione, garantendo più sicurezza e stabilità nel contesto geopolitico attuale.