Nel marzo del 1978, il conflitto arabo-israeliano registrò una delle sue fasi più critiche con l’Operazione Litani, un intervento militare orchestrato da Israele nel sud del Libano. Quest’operazione fu una risposta diretta alla crescente minaccia posta dalle basi dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) situate nell’area, le quali rappresentavano un costante pericolo per le comunità del nord di Israele.
Lo scoppio della guerra civile in Libano nel 1975 aveva trasformato il paese in un crogiolo di tensioni settarie, permettendo a diversi gruppi armati, tra cui l’OLP, di stabilirsi nel sud del Libano. Da queste basi, attaccavano frequentemente il territorio israeliano, alimentando un ciclo di violenza che Israele non poteva più ignorare. L’Operazione Litani fu, così, lanciata il 14 marzo 1978 con l’intento di stabilire una “zona di sicurezza” libera da milizie ostili lungo il confine israelo-libanese.
Svolgimento e Implicazioni dell’Operazione
Durante l’operazione, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) avanzarono rapidamente nel territorio libanese, occupando una vasta area fino al fiume Litani. L’offensiva colse di sorpresa molti combattenti palestinesi, ma comportò anche gravi conseguenze per la popolazione civile libanese, provocando un esodo di circa 100.000 persone.
Conseguenza diretta di questa operazione fu la creazione della Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (UNIFIL), istituita dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite attraverso le Risoluzioni 425 e 426. L’obiettivo dell’UNIFIL era favorire il ritiro delle forze israeliane, ristabilire la pace e garantire la sovranità del governo libanese nel sud del paese.
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Sebbene l’Operazione Litani abbia temporaneamente ridotto gli attacchi contro Israele, non riuscì a garantire una pace duratura nella regione. L’esercito israeliano si ritirò parzialmente, ma la situazione rimase instabile, contribuendo alla persistenza delle tensioni e alla successiva invasione del Libano nel 1982. L’Operazione Litani è stata criticata per l’impatto umanitario e per il mancato raggiungimento di una soluzione politica che affrontasse alla radice i conflitti esistenti. La presenza di forze internazionali non risultò infatti sufficiente a impedire nuove escalation, dimostrando ancora una volta la complessità delle dinamiche mediorientali.
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In sintesi, l’Operazione Litani è un capitolo emblematico delle difficili relazioni israelo-libanesi, riflettendo sia la determinazione di Israele a difendere il proprio territorio sia le persistenti sfide nel trovare una pace stabile e duratura nella regione.