Il 5 giugno 1967, in un clima di crescente tensione e instabilità, scoppiò quella che sarebbe passata alla storia come la Guerra dei Sei Giorni. Questo breve ma estremamente intenso conflitto mise di fronte Israele e una coalizione di paesi arabi, tra cui Egitto, Siria e Giordania, e avrebbe lasciato un’impronta indelebile sulla geopolitica della regione.
Le origini di questa guerra affondano le radici nel lungo clima di ostilità e dispute territoriali tra israeliani e arabi. La situazione si aggravò con il mobilitarsi delle truppe egiziane nel Sinai, la chiusura dello stretto di Tiran, importante via di accesso per Israele, e le incessanti minacce e attacchi da parte delle nazioni arabe. Israele, percependo la minaccia imminente, decise di agire preventivamente.
Il 5 giugno, preventivamente scrutando nei cieli e nelle basi aeree nemiche, l’aviazione israeliana lanciò un attacco aereo a sorpresa contro le basi aeree arabe in tutta la regione, con l’obiettivo di neutralizzare la superiorità aerea dei paesi nemici. In poche ore, la maggior parte degli aerei nemici fu abbattuta, lasciando le forze arabe senza la loro principale difesa nel cielo.
Seguì un’offensiva terrestre rapidissima e altamente strategica che permise a Israele di conquistare rapidamente vasti territori. Nei giorni successivi, l’esercito israeliano avanzò nel Sinai, occupò la Cisgiordania e Gerusalemme est, e prese il controllo delle Alture del Golan siriano. In soli sei giorni di combattimenti intensi e feroci, le truppe israeliane avevano largamente modificato i confini e le sorti della regione.
Le conseguenze della Guerra dei Sei Giorni furono profonde e di lungo termine. Israele consolidò il suo controllo su vaste aree di territorio, mentre la questione della sovranità di Gerusalemme e dei territori palestinesi divenne ancora più complessa. La guerra alimentò le tensioni tra gli stati arabi e Israele, che si tradussero in un ciclo di conflitti ancora presente nelle dinamiche geopolitiche attuali. A livello internazionale, il conflitto accrebbe le tensioni tra le grandi potenze, contribuendo a stabilire un nuovo equilibrio di potere nel Medio Oriente. Anche se durata pochi giorni, la Guerra dei Sei Giorni rappresentò un momento decisivo e spartiacque nella storia del Medio Oriente. La sua eredità ha inciso profondamente sulla regione, dando origine a problematiche irrisolte e a un mosaico complesso di rapporti di forza, che ancora oggi influenzano la stabilità e la pace della zona.