Il governo del Regno Unito, guidato dal primo ministro Rishi Sunak, ha recentemente annunciato una decisione strategica di rafforzare la propria forza aerea con l’acquisto di 12 velivoli F-35A, integrandoli alla già significativa flotta di F-35B. Questa scelta rappresenta un’importante evoluzione nelle capacità militari britanniche, soprattutto in ambito di deterrenza nucleare e di sicurezza internazionale.
Perché l’acquisto di F-35A?
Gli F-35 rappresentano le più avanzate piattaforme multiruolo prodotte dai Stati Uniti, e sono disponibili in diverse varianti. La versione F-35A, principalmente adottata dall’US Air Force, è specializzata in capacità convenzionali e nucleari, grazie alla certificazione Dual Capable Aircraft (DCA). Questo significa che può impiegare bombe atomiche come la B61-12, rendendolo un elemento chiave nella strategia di deterrenza nucleare del Regno Unito.
Contrariamente agli F-35B, che sono già in servizio nella Royal Navy e nella Royal Air Force e sono stati progettati per operare da portaerei e basi terrestri con capacità di decollo e atterraggio verticale, gli F-35A sono progettati per operare da basi a terra e, rispetto alla versione B, hanno un costo unitario inferiore del 20-25%. La scelta di acquistare questi velivoli è motivata anche da ragioni economiche, oltre che tattiche e strategiche.
La presenza di F-35B e F-35A: una strategia integrata
Il Regno Unito possiede già una significativa flotta di F-35B, con circa 42 velivoli consegnati sui 60-80 previsti in un primo momento. L’acquisto di 12 F-35A permetterà di sviluppare una forza aerea più flessibile e capace di rispondere a diverse minacce. La futura dislocazione degli F-35A sarà a Marham (nel Norfolk), dove furono ritirate le ultime bombe atomiche britanniche, le WE-177, nel 1998.
Il governo britannico ha annunciato l’intenzione di raggiungere un totale di 138 F-35, senza ancora precisare la futura distribuzione tra le due varianti, lasciando spazio a ulteriori sviluppi nel settore. Mantenere entrambe le versioni comporta costi elevati e complessità operative, ma anche una maggiore capacità di risposta in scenari multipli.
Implicazioni strategiche e deterrenza nucleare
La decisione di integrare gli F-35A rafforza la strategia di deterrenza nucleare del Regno Unito, complementando il suo sistema di difesa basato su sottomarini a propulsione nucleare, dotati di SLBM (Submarine Launched Ballistic Missiles). Mentre la deterrenza nucleare nazionale si basa ancora su questa piattaforma, ci si aspetta che il settore sviluppi nuove testate nucleari per le proprie bombe atomiche, anche in vista di una maggiore autonomia dall’America.
La capacità di attacco tramite velivoli come gli F-35A, è fondamentale per assicurare una deterrenza credibile e versatile, in linea con gli obblighi NATO. Ricordiamo che le bombe atomiche statunitensi sono condivise con altri alleati europei, e la loro impiego richiede la doppia chiave NATO.
Un passo importante per la sicurezza britannica
L’investimento nel potenziamento della flotta di F-35A rappresenta un passo importante per la sovranità e la sicurezza del Regno Unito in un contesto geopolitico in evoluzione, caratterizzato da tensioni internazionali e nuove minacce militari. La possibilità di operare con velivoli certificati per l’utilizzo delle armi nucleari permette al Regno Unito di mantenere un ruolo attivo nella deterrenza globale, garantendo allo stesso tempo una maggiore flessibilità strategica.
Con questa mossa, il Regno Unito rafforza significativamente la propria postura di difesa, dimostrando la volontà di mantenere un ruolo di rilievo sia in ambito NATO che a livello globale. L’integrazione di F-35A con capacità nucleare garantirà una maggiore versatilità operativa, consentendo al paese di adattarsi alle sfide emergenti e di garantire una strategia di deterrenza credibile e efficace per gli anni a venire.