La foto di una borsa di Dior con la descrizione “Tanti auguri a me” è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nella politica della Mongolia. L’immagine è stata pubblicata tre settimane fa dalla fidanzata del figlio del Primo Ministro Luvsannamsrain Oyun-Erdene e ha fin da subito scatenato l’indignazione della popolazione locale.
Le proteste, guidate da giovani attivisti e durate per più di venti giorni, hanno portato alla sfiducia del Primo Ministro, con cui si è schierata solo una piccola parte dei 126 deputati. I manifestanti accusano la famiglia del primo ministro di condurre una vita estremamente agiata, in netto contrasto con la condizione economica della maggior parte della popolazione.
Fin dai primi anni del suo mandato, Oyun-Erdene è stato accusato di corruzione e scarsa trasparenza, in particolare nei rapporti con le multinazionali minerarie attive nel Paese. La Mongolia, infatti, possiede una delle più vaste riserve di terre rare, soprattutto nella regione meridionale, al confine con la Cina. Secondo i manifestanti, il Primo Ministro e i dirigenti delle aziende minerarie avrebbero tratto reciproci vantaggi economici, arricchendosi a scapito della popolazione.
Sebbene la situazione stia lentamente migliorando, secondo un’indagine della Banca Mondiale (2022), oltre un quarto della popolazione (27%) vive sotto la soglia di povertà, una condizione che stride con il lusso ostentato dalla famiglia di Oyun-Erdene.
Secondo alcuni analisti, il crollo del governo potrebbe rappresentare un duro colpo per l’economia mongola: recentemente Oyun-Erdene aveva siglato un accordo strategico con il colosso minerario anglo-australiano Rio Tinto e aveva promosso una vasta serie di riforme e ambiziosi progetti infrastrutturali, che ora rischiano di essere bloccati. La Direzione per lo sviluppo economico della Mongolia stima che l’instabilità politica potrebbe causare un calo del 22% del PIL nei prossimi sei mesi, accompagnato da un considerevole aumento dell’inflazione, fino al 12% nell’arco di un anno.
Nonostante le possibili ripercussioni economiche, la popolazione sembra essere soddisfatta della svolta politica. “È un giorno importante per la democrazia mongola” ha affermato Enkhbadral Myagmar, direttore del National Center for Comprehensive Development. Il coraggio della popolazione e il pragmatismo del Parlamento sembrano rafforzato la crescente spinta democratica del Paese, diventato una democrazia solo nel 1992, in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.
È molto difficile costruire le basi per una democrazia solida, soprattutto quando la Mongolia deve affrontare gravi problemi economici, che sono la causa dell’insoddisfazione generale.
Erin Murphy
ha dichiarato Erin Murphy, vice direttrice dell’India and emerging Asian economics al Center for Strategic and International Studies.
Tuttavia sebbene la democrazia mongola debba ancora maturare, questo avvenimento dimostra che sta iniziando a mettere le radici.
Pochi giorni prima del voto, Oyun-Erdene ha difeso il proprio operato, riconoscendo di aver dedicato troppo tempo a grandi progetti, senza prestare sufficiente attenzione alle questioni sociali e politiche interne. Ciononostante, il suo governo è stato comunque sfiduciato e ora toccherà al partito di governo, il Mongolian People’s Party (MPP), trovare un nuovo leader.