L’Italia fa un passo decisivo nel mantenimento della pace in Medio Oriente con la nomina del generale dell’Esercito Diodato Abagnara a comandante della Missione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), confermata dal segretario generale Antonio Guterres. Abagnara succede al tenente generale Aroldo Làzaro Sàenz, portando nuovamente l’Italia al vertice dei caschi blu in questa cruciale operazione di stabilizzazione, dopo il mandato di quattro anni del generale Del Col.
Una carriera di eccellenza e impegno sociale
Il generale Abagnara vanta una lunga e prestigiosa carriera militare, ricoprendo ruoli di alto livello presso lo Stato Maggiore della Difesa, tra cui capo della Divisione del personale e Consigliere del capo di Stato maggiore. Ha comandato una brigata di fanteria e guidato l’Ufficio impiego ufficiali, distinguendosi anche per il suo impegno in ambito istituzionale con la presidenza del Consiglio Congiunto per la Prospettiva di Genere.
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Il suo percorso accademico è altrettanto notevole: quattro lauree triennali in Scienze politiche, Scienze internazionali e diplomatiche, Management e Comunicazione d’impresa, e Scienze strategiche; sei lauree magistrali tra cui Giurisprudenza, Sicurezza informatica, Studi strategici internazionali e Leadership digitale. Ha studiato in alcune delle università più prestigiose d’Italia, come Torino, Trieste, Teramo, Roma e presso la Luiss Business School. Parla fluentemente italiano e inglese, con una buona padronanza di francese e spagnolo, qualità che sottolineano la sua vocazione al dialogo interculturale e alla cooperazione multilaterale.
Un messaggio di leadership e riconoscimento internazionale
La nomina di Abagnara ha ricevuto numerosi attestati di elogio dall’ambito istituzionale. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato che si tratta di una conferma della credibilità internazionale dell’Italia e del suo impegno nella pace, soprattutto in una regione così strategica come il Medio Oriente. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha invece evidenziato come questa nomina rappresenti un importante riconoscimento per il ruolo attivo dell’Italia nel contribuire a stabilizzare aree di crisi.
Con questa nomina, il nostro Paese rafforza la propria leadership sia sul piano militare sia diplomatico, dimostrando ancora una volta come l’Italia sia impegnata concretamente nella promozione della pace e della sicurezza globale.