Lo scorso 3 giugno è andato in scena un bilaterale molto atteso a Palazzo Chigi tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Il bilaterale tra i due Presidenti è durato più di quattro ore. Questo attesissimo vertice è stato definito dai media come la cumbre del deshielo. Nel bilaterale si è cercato di superare le tensioni accumulate tra i due leader su temi cruciali della politica internazionale come la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente ma si è discusso anche di commercio e di relazioni con gli Stati Uniti.
Punti salienti dell’incontro
Entrambi i leader hanno riaffermato il loro impegno a favore dell’Ucraina contro l’aggressione russa, sottolineando l’importanza di una risposta europea unita. Si è parlato anche del rafforzamento della difesa europea, con particolare attenzione alla competitività dei settori industriali strategici e alla cooperazione in ambito tecnologico, inclusi energia e intelligenza artificiale. Sul tema della migrazione entrambi i leader hanno condiviso sul bisogno di una gestione condivisa dei flussi migratori e sull’importanza di un’Unione Europea più allargata, con particolare attenzione alla riforma del quadro finanziario pluriennale. Infine è stato previsto un nuovo incontro in Francia all’inizio del 2026 per valutare i progressi del Trattato del Quirinale e approfondire la cooperazione bilaterale, con un focus sui progetti destinati ai giovani.
La guerra a Gaza
Durante il bilaterale Meloni e Macron si sono confrontati sull’attuale situazione di Gaza, sebbene non abbiano rilasciato dichiarazioni congiunte sull’argomento. Tuttavia, le posizioni dei due leader sono ben note e si sono evolute nel tempo.
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Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza e ha chiesto ad Israele di rispettare il diritto internazionale. Ha anche sottolineato l’importanza di un cessate il fuoco e della liberazione degli ostaggi. Inoltre, ha ribadito l’impegno a sostenere la soluzione dei due Stati e a fornire assistenza umanitaria alla popolazione palestinese. Macron, invece, ha criticato le politiche israeliane a Gaza, chiedendo un’immediata interruzione delle esportazioni di armi verso Israele come leva per fermare il conflitto. Ha anche sollecitato una soluzione diplomatica per garantire la stabilità e la pace nella regione. Nonostante le differenze di posizione sulla questione, Italia e Francia hanno sempre collaborato su iniziative diplomatiche per affrontare la crisi a Gaza. In sintesi, sebbene non siano emerse nuove dichiarazioni congiunte al termine dell’incontro, le posizioni di Meloni e Macron su Gaza riflettono un impegno condiviso per la stabilità e la pace nella regione, pur con approcci e sensibilità diverse.
Le relazioni con gli Stati Uniti
Per quanto riguarda le relazioni transatlantiche Meloni ha ribadito pieno sostegno verso l’amministrazione del Presidente Trump, considerandola un interlocutore privilegiato per l’Italia in Europa. Dall’altro canto Macron ha adottato un approccio più critico nei confronti di Trump, cercando di promuovere una visione europea più autonoma e meno dipendente dalle dinamiche statunitensi. Questa divergenza di vedute ha contribuito nei mesi scorsi all’acuirsi delle tensioni nelle relazioni bilaterali tra Italia e Francia. Nonostante le divisioni, i due leader hanno riconosciuto l’importanza di una cooperazione costruttiva. Questo vertice è stato visto come un primo passo in avanti verso la ricostruzione del dialogo tra i due Paesi, con l’obiettivo di rafforzare l’Unione Europea in un momento cruciale per l’unità e la stabilità del continente e affrontare insieme le sfide globali, incluse le relazioni con gli Stati Uniti.