Amadou Toumani Touré è stato un importante figura politica del Mali, noto per il suo ruolo in due eventi chiave della storia del paese: il colpo di Stato del 1991 e la crisi politica del 2012.
Colpo di Stato del 1991: Amadou Toumani Touré, spesso chiamato “ATT”, è emerso come protagonista nella storia politica del Mali durante il colpo di Stato del marzo 1991. All’epoca, era un ufficiale dell’esercito e guidò l’insurrezione militare che depose il dittatore Moussa Traoré. Questo evento portò alla fine di oltre due decenni di regime autoritario. Dopo il colpo di Stato, Touré presiedette un governo di transizione che supervisionò la redazione di una nuova costituzione e le elezioni democratiche nel 1992. Dopo queste elezioni, cedette pacificamente il potere a un governo civile eletto, un atto che fu accolto con ammirazione e gli valse una reputazione positiva a livello internazionale.
Presidenza e Colpo di Stato del 2012: Touré tornò alla presidenza nel 2002, vincendo le elezioni presidenziali. Durante i suoi due mandati, si concentrò su questioni di sviluppo, istruzione e sanità. Tuttavia, la sua presidenza fu anche caratterizzata da sfide legate alla sicurezza e alla corruzione.
Nel marzo 2012, mentre era vicino alla fine del suo secondo mandato presidenziale, fu rovesciato da un colpo di Stato militare guidato da ufficiali che erano insoddisfatti della gestione della ribellione tuareg nel nord del Mali e della minaccia crescente dei gruppi islamisti. Il colpo di Stato portò a un periodo di instabilità che permise ai ribelli secessionisti e ai gruppi jihadisti di prendere il controllo di ampie parti del nord del paese.
Dopo il colpo di Stato, Toumani Touré andò in esilio in Senegal. La crisi politica e di sicurezza scatenata dal colpo di Stato del 2012 ebbe conseguenze durevoli per il Mali, portando a interventi internazionali e a un lungo processo di riconciliazione e ricostruzione. Amadou Toumani Touré tornò in Mali nel 2019 dopo sette anni di esilio ed è morto il 10 novembre 2020.