Javier Milei, sin dal suo insediamento alla Casa Rosada, ha rafforzato le relazioni sia con gli Stati Uniti che con Israele, riconoscendo Gerusalemme come capitale d’Israele e sostenendo quest’ultimo nelle sue operazioni militari contro Hamas nella Striscia di Gaza.
Le sue relazioni con gli Stati Uniti, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025, si sono caratterizzate sin da subito da un netto allineamento ideologico e da una cooperazione strategica in ambito economico e diplomatico. Milei ha detto di condividere con Trump un’agenda anticomunista e antisocialista, aggiungendo più volte di come l’alleanza con l’attuale Presidente americano sia del tutto “naturale”, poiché entrambi si oppongono fermamente al comunismo e al socialismo, indipendentemente dalle differenze politiche interne. A livello economico, invece, Milei ha avviato un processo di apertura economica nei confronti degli Stati Uniti. Nel novembre 2024, ha espresso l’intenzione di firmare un trattato di libero scambio con gli Stati Uniti, sottolineando l’intenzione argentina di uscire dal Mercosur per perseguire questo accordo. A livello finanziario, l’Argentina ha ottenuto un pacchetto di aiuti internazionali, tra cui un prestito di 20 miliardi di dollari dal Fondo Monetario Internazionale: a tal proposito, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha lodato le riforme economiche di Milei, evidenziando l’importanza di contrastare l’influenza cinese in America Latina.
Sul piano geopolitico, Milei ha sempre dichiarato di essere allineato con gli Stati Uniti ed Israele riguardo il conflitto in Ucraina, sostenendo la posizione di Washington e criticando l’invasione russa. Ha anche proposto un’alleanza tra Stati Uniti, Italia, Israele e Argentina, mirata a promuovere i valori occidentali e contrastare influenze esterne.
Relazioni con l’Unione Europea
Per quanto riguarda i rapporti con l’Unione Europea, essi hanno segnato un significativo sviluppo nel 2024 e nel 2025, con particolare attenzione al commercio, all’energia e alla sostenibilità ambientale. Nel dicembre 2024 la Commissione Europea ha annunciato la conclusione dei negoziati per un accordo di libero scambio con i Paesi del Mercosur, tra cui l’Argentina. Tale accordo mira a creare una delle zone più estese al mondo, riducendo i dazi doganali per le imprese UE per un valore complessivo di 4 miliardi di euro.
L’Argentina ha proposto all’Unione Europea di diventare un partner strategico per l’approvvigionamento di idrogeno verde. A tale scopo, il governo argentino sta lavorando ad un nuovo quadro normativo per avanzare nella produzione e aggiornare la Strategia nazionale per lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno. Nel luglio 2024, la Commissaria Ue per l’energia, Kadri Simons, ha incontrato il Segretario dell’Energia argentino, Eduardo Rodrìguez Chirillo, per discutere proprio di questi sviluppi, Nel complesso i rapporti tra Ue ed Argentina si stanno consolidando attraverso iniziative concrete in ambito commerciale, energetico ed ambientale.
La decisione di non aderire al gruppo dei BRICS
Sotto la presidenza di Javier Milei, l’Argentina ha scelto di non aderire al gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), rifiutando formalmente l’invito ricevuto nel 2023. Questa decisione segna un netto distacco dalla politica estera del precedente governo di Alberto Fernández, che aveva sostenuto l’ingresso dell’Argentina nel blocco.
Il rifiuto dell’Argentina di entrare nei BRICS è stato motivato principalmente da considerazioni ideologiche e geopolitiche. Il presidente Milei ha dichiarato che la sua politica estera si allinea a quella delle cosiddette nazioni libere, in particolare con gli Stati Uniti ed Israele, e ha espresso riluttanza ad entrare in alleanza con Paesi considerati comunisti come la Russia e la Cina. Nonostante il rifiuto di aderire ai BRICS, Milei si è comunque detto favorevole ad intensificare le relazioni bilaterali con i singoli membri del gruppo, come Cina, Russia, India e Sudafrica, per promuovere investimenti e commercio.
La scelta dell’attuale inquilino della Casa Rosada di non aderire ai BRICS riflette un orientamento verso una politica estera più allineata con l’Occidente e una preferenza per alleanze bilaterali piuttosto che multilaterali. Tuttavia, questa decisione potrebbe comportare sia rischi che opportunità per l’Argentina, influenzando le sue relazioni economiche e diplomatiche a livello globale. nche Cina, Russia ed India.