Le stime relative alle vittime del genocidio sionista ai danni della popolazione palestinese sono sempre state considerate cifre al ribasso. Infatti, esse non tengono conto delle morti indirette o delle persone ancora disperse sotto le macerie. Il bollettino rilasciato dal Ministero della Salute di Gaza, controllato di Hamas, parla di circa 50-60mila morti, ma i numeri reali sono più alti.
Gaza, oltre l’orrore: per l’IDF i civili sono un bersaglio
Ayser e Aysal Abu al-Qumsan sono le ultime vittime, in ordine cronologico, della follia sionista. I terroristi israeliani li hanno sterminati, assieme al resto della loro famiglia, appena tre giorni dopo la loro nascita. Si è salvato solo il padre, che aveva abbandonato la dimora familiare per registrarli all’anagrafe. Giusto in tempo per poterli inserire nel necrologio della Striscia, che il Ministero della Salute ha aggiornato circa due settimane fa. Ayser e Aysal si trovano in primissima pagina di un necrologio che vanta 1227 fogli. A far loro compagnia altri 18 bambini, tutti morti nelle prime 72 ore della loro vita. Altri 918 sono quelli morti prima di compiere un anno di età, mentre bisogna scorrere fino alla pagina numero 21 per trovare i “fortunati” che sono riusciti a festeggiare un compleanno.
Su 1227 fogli totali, 262 di questi (oltre il 21%) è composto unicamente da vittime under 13. In totale i minorenni uccisi sarebbero 17.121, circa 1/3 dei 55.202 decessi censiti (oggi sono almeno 1000 in più) dal 7 Ottobre 2023 al 15 Giugno 2025. Gaza è uno dei luoghi più pericolosi al mondo, e quindi uno di quelli dove l’aspettativa di vita è più bassa. L’ultimo censimento (30 Maggio 2025) parla di un’età media di 19 anni, drasticamente in calo dal 7 Ottobre in avanti ma drammaticamente bassa anche prima. Non è l’unico motivo, però, per cui a Gaza le principali vittime delle stragi israeliane sono principalmente bambini. Per l’IDF sono dei bersagli, come testimoniato da numerosi medici che hanno prestato servizio nella Striscia.
“I morti sono almeno 100mila”
Stimare quante persone siano effettivamente decedute nella Striscia da quando il genocidio palestinese è entrato nella sua fase culminante è impossibile. Il Ministero della Salute di Gaza può appurare il decesso soltanto di coloro di cui è possibilmente rivenire i resti, di fatto escludendo dal computo totale i dispersi o coloro a cui non è stato possibile offrire una degna sepoltura. Per questo il numero delle vittime è stato spesso, dibattuto, con fonti estremamente autorevoli (come per esempio The Lancet) che ha sempre ritenuto “sottostimate” le cifre proposte dall’ONU e dal Ministero della Salute di Gaza.
Nonostante la propaganda israeliana, che continua a proporre un computo delle vittime praticamente dimezzato senza però fornire bollettini alternativi, è ormai chiaro a tutti come i caduti totali siano molti di più di quelli che sia effettivamente possibile contare. Micheal Spagat, esperto di “morti nei conflitti” ed economista (riconosciuto a livello internazionale) dell’Holloway College dell’Università di Londra, assieme ad un team di ricercatori, ha smentito scientificamente la versione ufficiale fornita dall’esercito di Tel Aviv, arrivando a sostenere che a Gaza si siano abbondantemente superati i 100mila morti. Circa il 3% dell’intera popolazione locale, dato che nella Striscia risiedono poco più di 2 milioni di persone. Ai microfoni di Avvenire, Spagat ha smentito la tesi secondo la quale i dati in arrivo dalla Striscia peccherebbero di “imparzialità”: in quanto “infiltranti” dalla propaganda di Hamas.
E’ un’assurdità” ha commentato, lapidario, l’esperto. “Stiamo parlando di intervistatori professionisti e indipendenti, non di autorità locali legate ad Hamas. Abbiamo impiegato uno dei metodi tradizionali per le indagini sociologiche e soltanto con questi strumenti il nostro conteggio delle vittime ha superato le 75mila unità.
Non è possibile affermare con certezza quanti di questi fossero miliziani, ma le vittime civili sono comunque “tantissime”.
La guerra di Gaza è la più letale del XXI secolo. Forse non la più letale di sempre, dato che non abbiamo i dati relativi a tutte le guerre, ma in rapporto al numero della popolazione civile è sicuramente una delle più mortali mai combattute.
ha poi concluso Spagat.