Un uomo proveniente dalla Cina continentale avrebbe varcato illegalmente il confine marittimo di Taiwan, trascorrendo più di un mese a viaggiare liberamente sull’isola prima di arrendersi alle autorità migratorie—mettendo in evidenza una vulnerabilità nella sicurezza marittima dell’isola.
L’uomo, identificato solo con il cognome Li, sarebbe partito da una spiaggia vicina a Fuzhou, nella provincia del Fujian, nel settembre 2023, secondo i media taiwanesi che per primi hanno riferito del caso mercoledì.
Ha salpato da un cargo cinese, registrato con bandiera tanzanese, nello Stretto di Taiwan dopo aver organizzato il passaggio tramite una rete di contrabbandieri, secondo i rapporti citati in atti giudiziari. La nave si è attraccata a Kaohsiung il 7 ottobre di quell’anno. Con l’aiuto di un contrabbandiere, Li è sbarcato illegalmente, ha check-in in un’ostello nel distretto di Cijin a Kaohsiung, e poi si è mosso indisturbato per oltre un mese in tutta Taiwan.
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Si è volontariamente consegnato il 13 novembre dello stesso anno all’ufficio dell’Agenzia Nazionale delle Immigrazioni di Taiwan a Kaohsiung. I pubblici ministeri lo hanno accusato di aver violato la legge sull’immigrazione di Taiwan. Secondo le notizie, un tribunale di zona ha condannato il minimo indispensabile, data la sua autodifesa: 30 giorni di detenzione o una multa di NT$30.000 (circa 995 dollari americani).
Le sue attività e il suo itinerario durante il soggiorno rimangono sconosciuti. Il tribunale di zona non ha risposto immediatamente alla richiesta di indagini approfondite.
Il caso ha suscitato speculazioni sul fatto che Li potrebbe aver svolto attività di intelligence o altre operazioni clandestine durante il suo soggiorno sull’isola.