Mercoledì 21 maggio, l’esercito nordcoreano ha presentato il nuovo cacciatorpediniere da 5mila tonnellate al porto di Chongjin, nel nord-est del Paese. Tuttavia, durante il varo, l’imbarcazione ha perso completamente l’equilibrio, rovesciandosi lateralmente.
L’incidente di Chongjin, inizialmente descritto come “grave” dal regime, è stato successivamente ridimensionato dall’agenzia nazionale KCNA, che l’ha definito un evento che ha causato pochi danni e, soprattutto, nessun ferito.
Il leader Kim Jong Un, presente alla cerimonia, ha prontamente denunciato l’accaduto, definendolo come un
“atto criminale causato da assoluta disattenzione”
e pretendendo una punizione esemplare per i responsabili. Kim ha, inoltre, ordinato la ricostruzione completa della nave entro l’assemblea del partito prevista per giugno.
Secondo KCNA, i tre colpevoli sono Kang Jong Chol, l’ingegnere capo al porto di Chongjin, Han Kyong Hak, responsabile del cantiere navale e Kim Yong Hak, vice responsabile degli affari amministrative. Non è chiaro a quale tipo di punizione andranno incontro i tre, ma è certo che rimarranno in carcere fino alla prossima riunione plenaria, durante la quale verranno discusse le conseguenze dell’incidente.
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La comunicazione pubblica di episodi di questo tipo è piuttosto rara per il regime nordcoreano, che storicamente ha mantenuto una certa segretezza in merito agli avvenimenti interni al Paese. Per questo motivo, molte delle notizie relative a incidenti o sviluppi militari vengono intercettate dai servizi segreti della Corea del Sud o degli Stati Uniti, grazie alle immagini satellitari che riescono a monitorare l’intero territorio nordcoreano.
Secondo funzionari dell’esercito sudcoreano, la nave affondata avrebbe dovuto essere simile al cacciatorpediniere Choe Hyon, presentato il mese scorso e anch’esso equipaggiato con “le armi più potenti” a disposizione di Pyongyang. Secondo KNCA, entrambe le navi sarebbero dovute entrare in servizio entro il prossimo anno.
Diversi analisti sostengono che la costruzione di queste nuove navi sia il risultato di una crescente cooperazione con Mosca, che avrebbe contribuito alla progettazione e alla realizzazione, in cambio del supporto militare di Pyongyang nella Guerra in Ucraina.