Il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz si propone come nuovo leader dell’Europa e uno dei principali interlocutori degli Stati Uniti. Dal suo insediamento ad oggi la sua politica estera è stata caratterizzata da un approccio assertivo e orientato all’autonomia strategica dell’Europa, con particolare attenzione alla difesa, alla sicurezza e alle relazioni transatlantiche.
Rafforzamento della difesa europea
Merz ha posto sin da subito la sicurezza al centro della sua agenda politica. Ha avviato il più grande programma di riarmo tedesco dalla Seconda Guerra Mondiale, con un investimento di circa 400 miliardi di euro in difesa e sicurezza. Merz rispetto alla guerra in Ucraina ha adottato una posizione più decisa rispetto al suo predecessore Olaf Scholz, rimuovendo le restrizioni all’invio di armi a lungo raggio a Kiev. Ha subito autorizzato l’uso di missili forniti dalla Germania per colpire obiettivi militari in Russia, suscitando reazioni contrastati in Germania e critiche da Mosca.
La priorità assoluta di Merz in politica estera è quella di rafforzare gradualmente l’Europa per essere indipendenti dagli Stati Uniti, in risposta ai numerosi segnali di disinteresse da parte dell’amministrazione del Presidente Trump per gli affari europei. Si è fatto promotore di una voce unica in Europa, collaborando strettamente con i leader di Gran Bretagna, Francia e Polonia, senza dimenticare le ottime relazioni che Merz ha con la Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni.
La posizione politica nei confronti di Israele
Il Cancelliere tedesco Friedrich Merz ha sempre manifestato un forte sostegno ad Israele, definendo la relazione tra i due Paesi come “unica senza se e senza ma”. Merz ha promesso di rimuovere tutte le restrizioni di armi verso Israele, sostenendo che la sicurezza di Israele è parte integrante degli interessi fondamentali della Germania. Nonostante il suo pieno sostegno a Israele, Merz ha condannato fortemente le ultime azioni militari israeliane a Gaza, definendole ingiustificabili ed esprimendo forte preoccupazione per l’impatto umanitario sui civili. Merz ha adottato una posizione ferma contro l’antisemitismo, rifiutando di accogliere rifugiati palestinesi da Gaza, motivando la decisione con la presenza di “giovani antisemiti” in Germania. Nonostante i mandati di arresto internazionali nei confronti di Netanyahu, Merz lo ha invitato a visitare la Germania, ritenendo inaccettabile che un leader democraticamente eletto possa essere arrestato per accuse di crimini di guerra. Sostanzialmente Merz sta cercando di mantenere una posizione di equilibrio tra il sostegno alla sicurezza di Israele e la critica alle sue azioni a Gaza, cercando di preservare una relazione forte e costruttiva tra i due Paesi.
Per quanto riguarda, infine, le relazioni transatlantiche Merz sta cercando di mantenere i legami con gli Stati Uniti di Donald Trump, pur sottolineando la necessità di un’Europa più indipendente. Ha dichiarato che la Germania deve prepararsi ad uno scenario in cui l’alleanza transatlantica sia meno solida, ma ha anche espresso la speranza di convincere gli Stati Uniti dell’importanza dei rapporti con l’Europa. Siamo di fronte ad una linea di politica estera caratterizzata da una forte desiderio di rafforzare la difesa europea, da un sostegno deciso all’Ucraina, da una gestione molto pragmatica delle relazioni internazionali e da una posizione di equilibrio e critica nei confronti di Israele nella guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza.