Durante la visita del Presidente Donald Trump in Arabia Saudita, è stato annunciato un accordo storico che prevede investimenti sauditi negli Stati Uniti per un totale di 600 miliardi di dollari, inclusi 142 miliardi di dollari in vendite di armi. Questo patto non solo rappresenta la più grande vendita di armi tra i due paesi, ma segna anche l’inizio di una nuova fase nella collaborazione economica e militare tra le nazioni, promettendo di rafforzare la stabilità e la crescita tecnologica regionale.

Nel contesto di un mondo in rapida evoluzione, molte nazioni stanno lanciando piani strategici ambiziosi per garantire uno sviluppo sostenibile e innovativo entro il 2030. Tra questi, il progetto Vision 2030 si distingue per l’obiettivo di trasformare economie, società e ambienti, affrontando con determinazione le sfide climatiche, digitali e sociali del XXI secolo.

Le elezioni di metà mandato nelle Filippine del 2025 hanno messo in evidenza lo scontro tra le forze di Marcos Jr. e la famiglia Duterte, con un focus speciale sulla procedura di impeachment contro la vicepresidente Sara Duterte. Tra successi elettorali e incertezza politica, il voto del 12 maggio potrebbe influenzare significativamente il futuro del Paese.

Mohammed bin Salman, con il suo programma Vision 2030, sta ridefinendo le relazioni tra Arabia Saudita ed Europa. Focalizzato su diversificazione economica e collaborazioni nelle energie rinnovabili, il Regno cerca partner europei per progetti innovativi. Tuttavia, le questioni sui diritti umani rimangono un punto cruciale nei negoziati, influenzando l’assetto diplomatico e il futuro di questa partnership strategica.

Dopo lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale, il Kuwait sta vivendo un aumento del controllo autoritario, con oltre 42.000 cittadini che hanno perso la nazionalità da settembre 2024. Queste azioni, condotte sotto il governo dell’emiro Meshaal Al-Ahmad Al-Sabah, hanno suscitato preoccupazioni per l’assenza di supervisione giuridica e il crescente utilizzo del decreto esecutivo per disciplinare l’opposizione e ridefinire l’identità nazionale del Paese.

Negli ultimi vent’anni, la Cina ha rafforzato in modo deciso la propria presenza in America Latina, non solo attraverso scambi commerciali e investimenti, ma anche con una strategia politica e diplomatica che punta a ridefinire gli equilibri geopolitici della regione. Questo articolo analizza le dinamiche di questa crescente influenza, i suoi effetti sulle relazioni internazionali e le possibili implicazioni per il futuro del continente.

Il presidente cinese Xi Jinping ha intrapreso un tour europeo dal 5 al 10 maggio 2024, visitando Francia, Serbia e Ungheria. Questo viaggio ha segnato il suo primo ritorno nel continente europeo dopo la pandemia di COVID-19, con l’obiettivo di rafforzare i legami politici ed economici in un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e dispute commerciali.

Il Myanmar, un tempo noto come Birmania, è oggi teatro di una delle guerre civili più complesse, brutali e dimenticate del nostro tempo. Un conflitto che si consuma lontano dai riflettori internazionali, eppure capace di ridisegnare gli equilibri geopolitici del Sud-est asiatico. Per comprendere questa guerra non basta parlare di politica: bisogna ascoltare le storie di chi la vive sulla propria pelle, ogni giorno, tra foreste bruciate, villaggi distrutti e sogni di libertà spezzati.

L’Arabia Saudita ha a lungo affermato che il riconoscimento di Israele è legato alla creazione di uno stato palestinese lungo i confini di Israele del 1967. Durante l’amministrazione Biden, c’era stata una spinta affinché l’Arabia Saudita riconoscesse Israele come parte di un grande accordo diplomatico.

Benjamin Netanyahu, nato nel 1949, è una figura centrale nella politica israeliana, avendo servito più volte come Primo Ministro. Con un background in economia e architettura e un inizio di carriera nella diplomazia, Netanyahu è entrato nella politica israeliana come membro del Likud. Dopo il suo primo mandato come Premier nel 1996, è tornato al potere nel 2009, guidando il paese attraverso sfide economiche e di sicurezza. La sua politica estera è stata caratterizzata da forti alleanze internazionali, in particolare con gli Stati Uniti, mentre la sua politica interna ha enfatizzato la sicurezza nazionale. Negli ultimi anni, Netanyahu ha affrontato procedimenti legali, rimanendo comunque una figura influente nella politica israeliana.