Nelle elezioni del 3 maggio, il Partito d’Azione Popolare (People Action Party, PAP) ha stravinto, ancora una volta, mantenendo un ampio controllo sul Parlamento. Il momento di instabilità politica ed economica a livello globale, soprattutto dopo l’introduzione dei “dazi reciproci” americani, ha rafforzato il sostegno elettorale al PAP, che governa Singapore dai primi anni della sua costituzione nel 1959. Guidato dall’ex-ministro delle finanze Lawrence Wong, il partito ha guadagnato oltre il 65% dei consensi, assicurandosi ben 87 seggi in Parlamento su un totale di 97. All’opposizione, solo un partito è riuscito a far eleggere i suoi rappresentanti, ovvero il Partito dei Lavoratori (Workers’ Party, WP), guidato dall’avvocato Pritam Singh. Questo scarso risultato è imputabile alla frammentazione dei partiti di opposizione, che ha contribuito a disperdere un buon quantitativo di voti.
Con questa elezione, il PAP è riuscito a riconquistare parte del voto popolare che aveva perso alle elezioni del 2020, in cui il PAP aveva ottenuto “solo” 83 seggi (circa il 60% delle preferenze).
Tuttavia, come nelle scorse elezioni, anche questa volta le critiche non sono mancate: i partiti delle opposizioni hanno più volte accusato il partito di Wong di modificare, a proprio vantaggio, le circoscrizioni elettorali (Group Representation Constituencies), in modo che il PAP fosse sempre favorito. Questa pratica, che prende il nome di gerrymandering, è nota soprattutto nella politica statunitense, dove i partiti che detengono la maggioranza prima delle elezioni sono soliti modificare a proprio vantaggio i confini dei collegi elettorali. Anche il governo di Singapore è stato più volte accusato, specialmente da attivisti e dai partiti di opposizione, di eseguire sistematicamente questa pratica. Il PAP ha sempre rifiutato ogni tipo di accusa, dichiarando che ogni spostamento dei confini elettorali riflette cambiamenti demografici rapidi e che quindi è necessario per bilanciare la rappresentanza elettorale. Restano comunque dubbi sulle tempistiche di queste modifiche, che sono solite avvenire nelle settimane prima delle elezioni.
Le elezioni hanno comunque visto il rafforzamento del WP come primo partito di opposizione, il quale, malgrado non abbia conquistato nuovi seggi, ha visto incrementare le proprie percentuali di voto nei collegi elettorali. Il leader Singh si è detto soddisfatto e pronto a tornare a lavorare per migliorare i risultati del suo partito.
Il nuovo Primo Ministro Wong dovrà, quindi, affrontare le sfide provenienti da un’economia globale messa in difficoltà dalle iniziative economiche dell’amministrazione Trump e dai conflitti in Europa e in Medio Oriente.