Dopo aver visto quali sono gli elementi che caratterizzano la politica estera della Serbia di Vučić, occorre esaminare le relazioni che questo paese intrattiene con l’Unione europea. 

La Serbia ha presentato domanda di adesione all’UE nel dicembre 2009 e ha ottenuto lo status di paese candidato all’adesione all’UE nel marzo 2012. I negoziati di adesione UE-Serbia sono iniziati nel gennaio 2014. Recentemente, Vučić ha dichiarato di avere come obiettivo quello di soddisfare, entro il 2027 tutti i criteri richiesti per l’adesione all’UE, sottolineando l’importanza dell’UE come principale partner commerciale della Serbia. Per di più, il 25 giugno 2024 la Commissione europea e Belgrado hanno firmato un accordo con l’obiettivo di facilitare la cooperazione nell’ambito del controllo delle migrazioni. Belgrado e l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) possono così effettuare delle operazioni congiunte su tutto il territorio serbo. 

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Nonostante questo accordo, tuttavia, permangono divergenze significative, in particolare riguardo all’allineamento della politica estera serba con quella dell’UE, inclusa l’applicazione di sanzioni contro la Russia. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen,aveva esortato la Serbia nel 2024 ad allinearsi alla politica estera dell’UE come requisito indispensabile per l’adesione. 

Quindi, quali sono gli aspetti che bloccano l’ingresso del paese balcanico nell’UE?

Tra i molti, troviamo: 

  • Le continue e massicce frodi elettorali 
  • La poca libertà dei media 
  • La notevole corruzione che affligge il paese 
  • La questione del Kosovo. Infatti, molto del futuro nell’UE della Serbia passerà dal suo atteggiamento nei confronti dell’adesione del Kosovo alle organizzazioni internazionali. In tal senso, Belgrado dovrebbe assumere la posizione del silenzio-assenso e normalizzare i rapporti con Pristina. Tuttavia, la Serbia rifiuta di riconoscere il Kosovo di fatto, sin dalla dichiarazione d’indipendenza unilaterale del 2008. 
  • I rapporti con la Cina 
  • I rapporti con la Russia

Richieste che in qualche modo la Serbia deve soddisfare e situazioni che deve risolvere, poiché l’UE ha investito, nel 2023, 6 miliardi di euro nei Balcani occidentali per stimolare la crescita economica di tale area e quindi avvicinarla a sé. Di questa cifra, circa 1,6 miliardi sarebbero destinati a Belgrado. Cifre non di poco conto.

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Il paese appare appetibile all’UE sostanzialmente per la sua posizione geostrategica nei Balcani: è il più popoloso dell’intera area, rappresenta un ponte tra Europa occidentale e sud-orientale, ha un potenziale economico importante. 

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Laureato in Scienze politiche all'Università di Pisa, con una forte passione per la storia, la geopolitica e le relazioni internazionali. Ha frequentato vari corsi di approfondimento legate a queste tematiche, come il Diploma in sicurezza globale rilasciato da ISPI.

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