L’influenza della Cina su tutta l’America Latina è cresciuta in modo significativo negli ultimi due decenni, soprattutto a livello economico, politico e strategico. La Cina è diventata nel tempo uno dei principali partner commerciali di molti Paesi della regione, superando in alcuni casi persino gli Stati Uniti.

Economia e commercio

La Cina è divenuta, nel corso degli anni, uno dei principali partner commerciali dell’America Latina. Il Paese asiatico importa principalmente materie prime come soia, petrolio, rame e litio, mentre esporta prodotti manifatturieri. Gli investimenti cinesi nel continente latinoamericano si concentrano in settori chiave come l’energia, le infrastrutture e i minerali strategici, come appunto il litio, soprattutto in Argentina, Cile e Brasile.
Attraverso le sue banche statali – come la China Development Bank e la Export-Import Bank of China – Pechino ha concesso prestiti miliardari a Paesi quali Venezuela, Ecuador e Brasile.

La strategia geopolitica cinese in America Latina

La Cina ha instaurato partenariati strategici integrali con Brasile, Argentina, Cile, Venezuela, Ecuador e Perù, nel tentativo di rompere l’isolamento strategico imposto a questi Paesi dagli Stati Uniti e dall’Occidente. Pechino ha messo in atto la cosiddetta soft diplomacy, attraverso scambi culturali, borse di studio e la formazione di élite politiche latinoamericane a Pechino.
Quella cinese si può considerare una strategia complessiva – politica, economica e diplomatica – volta a sfidare l’influenza americana nel continente. Storicamente, gli Stati Uniti hanno sempre considerato l’America Latina come il proprio “cortile di casa”, sin dalla Dottrina Monroe del 1823.

L’ingresso massiccio della Cina nella regione rappresenta una spina nel fianco per Washington e una minaccia sistemica alla sua visione geopolitica. Le principali preoccupazioni americane riguardano la penetrazione cinese nelle infrastrutture critiche, nonché il sostegno a regimi autoritari come quelli di Venezuela e Nicaragua.
La Cina, infatti, propone un modello di cooperazione privo di condizioni politiche esplicite, a differenza degli Stati Uniti, che spesso vincolano il proprio sostegno all’adozione di riforme democratiche.

Pur non possedendo basi militari nella regione, a differenza degli Stati Uniti, la Cina ha comunque rafforzato la cooperazione militare e tecnologica, attraverso la vendita di armi leggere, veicoli militari, radar e la partecipazione ad esercitazioni navali.

Pechino sta inoltre cercando di sottrarre alleati diplomatici a Taiwan, soprattutto in America Centrale e nei Caraibi. Gli Stati Uniti vedono questa mossa come una minaccia diretta alla loro storica influenza nell’area. Proprio per contrastare questa espansione, Washington ha rilanciato nel 2022 e nel 2023 la “Partnership of the Americas”, focalizzata su resilienza economica, transizione energetica verde, lotta alla corruzione e gestione dei flussi migratori.

Rischi e tensioni politiche

La crescente influenza cinese sta modificando gli equilibri geopolitici in America Latina. Paesi come Panama, Colombia e Brasile stanno rafforzando da tempo i legami con Pechino, attraverso investimenti, accordi commerciali e l’adesione all’iniziativa Belt and Road. Questa tendenza sta riducendo la capacità degli Stati Uniti di esercitare un’influenza dominante nella regione, rischiando di compromettere la coesione tra gli alleati tradizionali.

Leggi anche: La Belt and Road Initiative: Espansione Cinese e le Relazioni con l’Italia

I prestiti cinesi, spesso garantiti da risorse naturali, potrebbero creare una forma di dipendenza economica tale da limitare l’autonomia politica dei Paesi latinoamericani. Questa “diplomazia del debito” potrebbe spingerli ad allinearsi agli interessi cinesi, indebolendo i legami con gli Stati Uniti e potenzialmente rafforzando regimi autoritari.

In conclusione, l’influenza cinese in America Latina rientra in una strategia più ampia di Pechino per consolidare la propria presenza a livello globale.
Se da un lato questa presenza può offrire nuove opportunità di sviluppo per alcuni Paesi del Sud America, dall’altro solleva interrogativi importanti sulla sovranità economica, sulla sicurezza nazionale e sugli equilibri geopolitici a lungo termine in un continente da sempre ritenuto sotto l’influenza americana.

Share.

Laureato magistrale in Scienze politiche alla Sapienza con una tesi storica sulle conseguenze politiche che la dittatura Argentina di Videla ha avuto sulla destra neofascista italiana. I suoi principali interessi vanno dalla politica internazionale alla geopolitica.

Leave A Reply

Exit mobile version