Negli ultimi anni, Israele si è trovato coinvolto in numerosi conflitti e scontri contro gruppi armati e organizzazioni che lanciavano attacchi di razzi, bombe e droni. Per proteggere i civili e le infrastrutture critiche, lo Stato ha sviluppato uno dei sistemi di difesa più avanzati al mondo: il Iron Dome. Ma quanto funziona davvero questa tecnologia di ultima generazione? E quali sono i “quattro scudi” che hanno cambiato le regole del gioco?
Cos’è l’Iron Dome?
L’Iron Dome (che significa “Cupola di Ferro”) è un sistema di difesa aerea progettato per intercettare e neutralizzare proiettili a bassa quota come razzi, carri armati di artiglieria balistici, missili e droni in volo verso zone civili e strategiche di Israele. È stato messo in funzione nel 2011 dalla Israel Defense Forces (IDF) ed è diventato il simbolo della capacità di protezione di Israele contro minacce di tipo indiscriminato. Il sistema Iron Dome si basa su una rete di radar, sensori, sistemi di comando e missili intercettori che riconoscono e abbattano i bersagli in tempo reale, prima che raggiungano i loro obiettivi.
I “quattro scudi” di Israele
Il successo dell’Iron Dome si inserisce in una strategia difensiva più ampia, composta da quattro principali sistemi di protezione:
- Iron Dome: il primo e più famoso “scudo”, dedicato a intercettare razzi e droni a breve e medio raggio.
- David’s Sling: progettato per intercettare missili a medio e lungo raggio, coprendo obiettivi che escono dalla portata dell’Iron Dome.
- Arrow (Fiamma): sistema per la difesa contro missili balistici a lunga gittata, incluso il raggio intercontinentale con capacità nucleare.
- C-RAM (Counter Rocket, Artillery, Mortar): sistema di difesa contro proiettili di artiglieria, razzi e mortai a breve raggio, per proteggere le città e le basi militari da attacchi di basso calibro.
Insieme, questi sistemi formano una vera e propria “cupola di ferro”, creata per proteggere Israele da ogni minaccia proveniente da più fronti.
(ABC News graphic: Jarrod Fankhauser)
Quanto funziona l’Iron Dome?
Secondo dati ufficiali e analisi indipendenti, l’Iron Dome ha un’efficacia stimata superiore al 90% nel intercettare e abbattere i proiettili lanciati contro le zone civili di Israele. Questa percentuale è molto alta, considerando la quantità di missili e droni lanciati, anche durante i periodi di escalation più intensi. Nel 2012, il sistema intercettò circa 400 razzi e missili lanciati dal movimento Hamas e altri gruppi palestinesi, senza causare vittime o danni significativi alle infrastrutture civili. Durante le recenti offensive del 2023, il sistema ha continuato a dimostrarsi altamente efficace, abbattendo circa il 90% delle minacce in arrivo.
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Quanto è affidabile e quale margine di miglioramento?
Se da un lato i dati ufficiali sottolineano il record di successo, ci sono anche analisi di esperti che evidenziano alcune limitazioni:
- Costi elevati: ogni intercettore costa più di 40.000 dollari, e il sistema può essere messo alla prova durante attacchi massivi con numerosi obiettivi contemporaneamente.
- Risposta a droni e razzi più sofisticati: i sistemi stanno evolvendo per contrastare i veicoli a bassa quota e ad alta velocità, ma le minacce ibride e veloci richiedono aggiornamenti costanti.
- Rischi di penetrazione: se un attacco diventa troppo numeroso, esiste il rischio che alcune missilistiche escano dal sistema di intercettazione.
Quanto sta funzionando il sistema di protezione israeliano?
L’Iron Dome e i sistemi complementari stanno dimostrando di essere uno degli strumenti di difesa più efficaci al mondo. La capacità di intercettare più del 90% dei proiettili e droni rende Israele molto più sicuro e permette di contenere le conseguenze di attacchi spesso molto numerosi e imprevedibili.