Le elezioni recenti in Gibuti, tenutesi nel 2023, hanno visto un processo elettorale che ha confermato il continuo consolidamento del potere del presidente Ismaël Omar Guelleh, che è al governo dal 1999. Le accuse di limitata libertà di stampa, pressione sugli oppositori e alcune contestazioni sono state sollevate, riflettendo le sfide condivise da molti paesi africani in termini di democrazia e trasparenza elettorale in Africa.

Per quanto riguarda l’interdipendenza tra gli stati africani, questa è molto evidente in vari aspetti:

  1. Economia e Commercio: Molti paesi africani sono anche membri di blocchi regionali come l’Unione Africana e la Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Est (EAC). Questi organismi favoriscono la cooperazione commerciale, la libera circolazione delle persone e dei beni, e collaborazioni su progetti infrastrutturali.
  2. Sicurezza: Paesi africani condividono sfide legate al terrorismo, alla pirateria e alle crisi migratorie. Ci sono numerose iniziative di cooperazione militare e di intelligence, come la lotta contro Al-Shabaab in Corno d’Africa o le operazioni congiunte contro i gruppi armati.
  3. Risorse Naturali: La gestione delle risorse, come acqua, energia e minerali, spesso richiede accordi transnazionali e cooperazioni multilaterali, specialmente in regioni come il Sahel e la Rift Valley.
  4. Influenza Estera: La presenza di attori globali e regionali (come Cina, Francia, Stati Uniti e Paesi europei) influenza le dinamiche di interdipendenza tra gli stati africani, spesso incentivando collaborazioni o alimentando competizioni in vari settori.

Poiché Gibuti si trova in una posizione strategica nel Corno d’Africa, vicino al Mar Rosso e al Golfo di Aden, diventa un punto focale per interessi militari, economici e geopolitici.

Ecco come questi attori influenzano la politica estera di Gibuti:

  • Francia: Tradizionalmente alleata di Gibuti, mantiene una base militare strategica presso la capitale, contribuendo alla sicurezza regionale e cooperando su questioni di difesa.
  • Stati Uniti: Utilizzano Gibuti come base per operazioni antiterrorismo nella regione del Corno d’Africa e del Medio Oriente, influenzando le decisioni di politica estera del paese in ambito di sicurezza e cooperazione militare.
  • Cina: Investimenti economici e militari cinesi sono cresciuti, con Gibuti che ospita una delle sue più grandi basi militari fuori dalla Cina, rafforzando le relazioni economiche e strategiche.
  • Paesi europei: Collaborano attraverso programmi di sviluppo, assistenza militare e di sicurezza, contribuendo alla stabilità regionale e alla lotta contro il terrorismo.

Questa presenza multilaterale crea una dinamica complessa di influenze e interessi che spesso determinano le scelte di Gibuti in politica estera, facendone un attore chiave nelle geopolitiche del Corno d’Africa e del Medio Oriente.

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