La Marina statunitense annuncia il prossimo trasferimento della nave da assalto anfibio USS Tripoli (LHA 7), che sostituirà l’USS America (LHA 6) come elemento chiave della presenza militare degli Stati Uniti nell’area del Pacifico. La nave, originariamente basata a Sasebo, in Giappone, si sposterà a San Diego, città che è stata il suo porto di riferimento dal settembre 2020.
Il comandante della USS Tripoli della Marina Militare statunitense, Capitano Eddie Park, ha sottolineato l’importanza di questa operazione:
La Tripoli è pronta a difendere gli interessi degli Stati Uniti all’estero e a rafforzare la nostra collaborazione con il Giappone.
Il comandante ha espresso fierezza nel guidare un equipaggio di marinai e Marines determinati, impegnati a garantire sicurezza, stabilità e prosperità nella regione.
La presenza avanzata della nave sostiene l’impegno degli Stati Uniti per la difesa di Giappone e Pacifico, rafforzando la sicurezza nazionale e migliorando la capacità di risposta rapida delle forze navali e congiunte. L’attuale scenario strategico del Indo-Pacifico richiede infatti unità navali altamente capaci e pronte a intervenire in tempi rapidi per fronteggiare le minacce emergenti.
Il capitano Patrick Sullivan, ufficiale esecutivo della Tripoli, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra gli Stati Uniti e il Giappone, lodando l’ospitalità e la professionalità della nazione ospitante.
È un onore tornare a comandare una nave così potente e di rappresentare l’impegno degli Stati Uniti verso la sicurezza della regione.
Patrick Sullivan
La USS Tripoli, che ha ricevuto il suo primo battesimo del mare il 15 luglio 2020, rappresenta la seconda unità della classe America, recentemente progettata per la forza di attacco anfibia degli Stati Uniti. Il nome riecheggia una vittoria storica della Marina statunitense, quella contro Tripoli nel 1805 durante la Prima guerra barbaresca.
In questi anni, la nave ha partecipato a numerose esercitazioni e operazioni, tra cui Valiant Shield, Iron Storm e Kamandag, consolidando il suo ruolo strategico nel Pacifico. La sua riorganizzazione e il ritorno in funzione rafforzano la capacità degli Stati Uniti di mantenere la sicurezza e la stabilità in una regione sempre più dinamica e complessa.
L’operazione rappresenta quindi un passo cruciale nel mantenimento della presenza militare americana in una delle aree geografiche più vitali del mondo, sottolineando la volontà degli Stati Uniti di sostenere i loro alleati e di vigilare sui propri interessi strategici in una cornice di crescente competizione globale.