Marwan Hamadeh, politico e giornalista libanese, è uno dei volti più conosciuti e influenti del panorama politico del Libano degli ultimi decenni. Conosciuto per il suo forte impegno nel difendere la sovranità e le riforme democratiche, Hamadeh ha attraversato momenti di grande criticità, tra cui attentati e contrasti con le forze di potere.
Nato nel 1939 a Baakleen, nel distretto di Chouf, Hamadeh ha dedicato la propria vita alla politica e al giornalismo. Dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza e un dottorato in economia presso l’Università Saint Joseph di Beirut, ha iniziato la sua carriera come giornalista, collaborando con importanti quotidiani come “An Nahar” e “L’Orient le Jour”. Parallelamente, ha ricoperto vari incarichi di governo, tra cui ministro delle Poste e Telecomunicazioni, ministro dell’Economia e del Commercio, nonché ministro dell’Istruzione e dell’Istruzione superiore.
Il suo percorso politico è stato segnato da forti contrasti con le influenze straniere, in particolare con il regime siriano. In passato vicino ai poteri di Damasco, Hamadeh ha mutato posizione nel 2005, diventando uno dei principali sostenitori della sovranità libanese. Questo cambio di rotta gli ha attirato antipatie da parte di alcuni clan politici e ha segnato un punto di svolta nella sua carriera.
Nel 2004, Hamadeh è stato vittima di un grave attentato: un’autobomba esplosa nel centro di Beirut ha ucciso un suo corpoguardia e ferito gravemente lo stesso politico. L’attentato è stato attribuito alle milizie e agli ambienti vicini a Hezbollah e alla Siria, segnando un episodio traumatico nella storia del Libano. Nonostante le difficoltà, Hamadeh ha continuato a impegnarsi per un Libano libero e sovrano, fino alla sua decisione di lasciare la politica attiva nel 2020, in seguito alle crisi che hanno scosso il paese, tra cui l’esplosione nel porto di Beirut e l’incapacità del governo di rispondere adeguatamente alle emergenze. Attualmente, Marwan Hamadeh resta un simbolo di resistenza e di impegno civico. La sua lunga carriera testimonia il prezzo che spesso si paga per difendere i valori di libertà, sovranità e riforme in un paese segnato da tensioni e ingerenze straniere.
